Non mi son mai messo ad apprenderla, e non me ne importa un fico... A proposito, sai che ho comprato un battello?
– Che uomo straordinario che sei, Steerforth! – esclamai, fermandomi, perché era la prima volta che me ne parlava. – Forse tu non verrai mai più qui.
– Non so – rispose. – Il posto mi piace. Ad ogni modo – aggiunse, trascinandomi vivamente – ho comprato un battello che si trovava in vendita – un veliero celere, dice il pescatore Peggotty, che lo comanderà in mia assenza.
– Ora ti comprendo, Steerforth! – dissi, esultante. – Tu fingi d’averlo comprato per te, «in realtà l’hai comprato per fargli un regalo. Avrei dovuto immaginarlo subito, conoscendoti. Mio caro Steerforth, come dirti ciò che penso della tua generosità?
– Zitto – egli rispose, facendosi rosso. – è meglio non parlarne.
– Non lo sapevo, forse? – esclamai. – Non t’ho più volte detto forse che non c’era gioia o affanno o sentimento di quegli onesti cuori che ti lasciasse indifferente?
– Sì, sì – rispose – me l’hai detto. Ma basta, basta, per carità!
Temendo d’offenderlo col continuare sullo stesso tono, mentre egli desiderava che non se ne discorresse, mi contentai di continuare a pensarci, mentre si andava a passo più rapido di prima.
– Bisognerà rinnovare l’attrezzatura – disse Steerforth – e lascerò Littimer qui con questo incarico, perché tutto sia fatto a modo. T’ho detto che Littimer è qui?
– No.
– È arrivato stamane, con una lettera di mia madre.
I nostri sguardi s’incontrarono, e m’avvidi che egli era pallido fin sulle labbra, benché mi guardasse con calma e fermezza.
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