– Doveva esser matto – disse Steerforth.
– Proprio! Però, matto o sano, ha voluto farne la prova – rispose la signorina Mowcher. – Che fa, intanto? Va da un profumiere, e domanda una bottiglia d’acqua del Madagascar.
– Lui?
– Proprio lui. Ma non l’hanno l’acqua del Madagascar.
– Che è? Qualche cosa da bere? – chiese Steerforth.
– Da bere? – rispose la signorina Mowcher, fermandosi per dargli uno schiaffo. – Per accomodarsi da sé i favoriti, sapete. V’era una donna nella bottega... una donna attempata... una specie di grifone... che non ne aveva mai sentito parlare, «Domando scusa, signore» – disse il grifone a Carlo – «non è... non è forse il rossetto?» «Rossetto?» disse Carlo al grifone. «Che credete che debba farmene del rossetto?» «Non vi offendete, signore», disse il grifone, ce lo «domandano sotto tanti nomi, che credevo si trattasse di rossetto». Ora, questo, figlio mio – continuò la signorina Mowcher, sfregando con la maggiore rapidità possibile – è un altro campione di quei ciurmadori di cui v’ho parlato. Io non dico che non c’entri per qual che cosa anch’io... forse molto, forse poco... ma basta, ragazzo mio... non ci pensiamo.
– In che cosa dite d’entrare? Nel rossetto forse? – disse Steerforth.
– Sommate questo con quello, mio tenero piccioncino – rispose l’astuta signorina Mowcher toccandosi il naso – lavoratelo con la regola dei segreti in tutti i commerci, e il prodotto vi darà il risultato che si domanda. Io dico che me ne intendo anch’io un po’, d’abbindolamento. Una vedova lo chiama balsamo per le labbra.
| |
Steerforth Mowcher Madagascar Madagascar Steerforth Mowcher Carlo Carlo Mowcher Steerforth Mowcher
|