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      Il signor Spiker, dopo aver ricevuto l’onore di una simile confidenza, desiderò naturalmente di contraccambiare l’amico con un’altra; perciò il dialogo precedente fu seguito da un secondo, durante il quale toccò al signor Gulpidge di far le proprie meraviglie; e il secondo da un altro durante il quale toccò di nuovo al signor Spiker di far le sue, e così di seguito, volta per volta. Nel frattempo, noi, i profani, rimanevamo oppressi dai formidabili interessi involti nella conversazione; e il nostro ospite ci guardava con orgoglio, come le vittime di un timore e d’uno stupore salutari.
      Veramente io fui molto lieto di andar di sopra con Agnese, e di conversar con lei in un angolo, dopo averle presentato Traddles, che era timido, ma simpatico, e la stessa buona creatura d’una volta. Siccome egli era costretto ad andarsene via presto, perché la mattina doveva partire e star lontano un mesetto, conversai con lui meno di quanto avrei desiderato; ma ci scambiammo gl’indirizzi, e ci ripromettemmo il piacere d’un altro incontro al suo ritorno. Egli apprese con molta gioia il mio incontro con Steerforth e parlò di lui con tanto calore che lo pregai di dire ad Agnese ciò che pensasse di lui. Ma Agnese frattanto mi guardava, scotendo leggermente il capo quando Traddles non la osservava.
      Siccome essa stava fra persone con le quali non credevo si sentisse ad agio, fui quasi lieto di apprendere che sarebbe partita fra pochi giorni, benché mi dispiacesse di dovermi di nuovo separare da lei così presto.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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