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      Aggiunsi che dal canto mio non avrei sopportato che si fosse parlato di quella persona in modo men che rispettoso, senza esprimere la mia opinione in tono reciso.
      La signorina Murdstone chiuse gli occhi, e disdegnosamente chinò la testa; poi, riaprendoli, pianamente ripigliò:
      – Davide Copperfield, non tenterò di nascondere il fatto che nella vostra infanzia mi formai di voi una cattiva opinione. Posso aver errato, o voi potete aver cessato di giustificarla. Ma ora non si tratta di questo. Appartengo a una famiglia onorevole, credo, per fermezza di carattere; e non son tale da lasciarmi governare dalle circostanze o da qualunque mutamento.
      Io posso avere la mia opinione di voi; voi potete avere la vostra opinione di me.
      Io chinai la testa a mia volta.
      – Ma non è necessario – disse la signorina Murdstone – che queste opinioni debbano proprio venire a cozzare qui. Nelle circostanze attuali è bene, per tante ragioni, che questo non avvenga. Siccome i casi della vita ci hanno fatto incontrare qui, e possono farci incontrare altrove, direi di comportarci come semplici conoscenti. Le nostre lontane relazioni familiari sono una ragione sufficiente per spiegare questo genere di rapporti fra noi; e non è necessario che l’uno o l’altro di noi debba far l’altro oggetto delle proprie osservazioni. Approvate questo accordo?
      – Signorina Murdstone – risposi – io son persuaso che voi e il signor Murdstone vi comportaste con me molto crudelmente, e che trattaste molto duramente mia madre. Penserò così fin che campo.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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