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      Perciò ti debbo dire che io sono fidanzato.
      Fidanzato! Oh, Dora!
      – Lei è la figlia d’un ecclesiastico del Devonshire – disse Traddles: – sono dieci figliuole. Sì – aggiunse, vedendomi guardare involontariamente l’immagine sul calamaio: – quella è la chiesa. Gira qui, a sinistra, uscendo da questo cancello – passava il dito lungo il calamaio – e nel punto preciso dove tengo la penna, puoi veder la casa... di fronte, capisci, alla chiesa.
      Il piacere col quale entrava in questi particolari non lo compresi pienamente che più tardi; perché nello stesso momento il mio pensiero egoista tracciava la pianta della casa e del giardino del signor Spenlow.
      – È una ragazza tanto cara! – disse Traddles; – un po’ maggiore di me, ma una ragazza tanto cara. Ti dissi che sarei andato via da Londra? Sono stato laggiù. Sono andato a piedi e sono ritornato a piedi, e mi sono divertito un mondo. Probabilmente il nostro fidanzamento durerà molto, ma noi abbiamo per motto: «Attendi e spera». Lo diciamo sempre, «Attendi e spera». Lo diciamo sempre. Ed essa mi attenderebbe, Copperfield, fino a sessant’anni, e più, se occorresse.
      Traddles si levò dalla sedia, e con un sorriso di trionfo, mise la mano sulla tovaglia bianca che avevo già notato.
      – A ogni modo – . egli disse – possiamo dire d’aver cominciato a pensare a metter su casa. Sì, sì, abbiamo cominciato. Ecco – disse sollevando accuratamente, con uno sguardo di orgoglio, la tovaglia – due oggetti d’arredamento per cominciare. Il vaso da fiori e la colonna li ha comprati lei.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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