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      Mettili nella finestra del salotto – disse Traddles, allontanandosi un po’ per guardarseli con grande ammirazione – con una pianta e... pensa all’effetto. Questo tavolino rotondo col piano di marmo (ha un metro e sessanta di circonferenza) l’ho comprato io. Se tu vuoi posarci un libro, sai, o se qualcuno viene a fare una visita a te o a tua moglie ed essa ha bisogno di un posto per posarci una tazza di tè e... ed eccolo qui! – disse Traddles.
      – È ben lavorato, poi... solido come una roccia. Lodai tutto, con calore, e Traddles rimise a posto la tovaglia con la stessa cura di quando l’aveva tolta.
      – Non è molto per un arredamento completo – disse Traddles; – ma è già qualche cosa. Le tovaglie da tavola, e le federe, e gli altri oggetti della stessa specie sono quelli che mi scoraggiano di più, Copperfield. Come pure gli utensili di metallo... casseruole, graticole, e tutto il necessario; tutte cose per le quali, non sembra, occorre un bel mucchio di denari. Però «Attendi e spera». E ti assicuro che è una ragazza così cara!
      – Ne sono certo – dissi.
      – Intanto – disse Traddles, rimettendosi a sedere – non ti tedierò più con questo. Tiro innanzi come posso. Non guadagno molto, ma neppure spendo molto. Quasi sempre mangio con la famiglia qui sotto, composta di simpatiche persone. Tanto il signor Micawber, quanto la signora Micawber conoscono la vita, e mi fanno eccellente compagnia.
      – Mio caro Traddles – esclamai vivamente. – Che dici mai?
      Traddles mi guardò, come se non mi comprendesse.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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