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      .. insomma con un ribaldo, impiegato della conduttura idraulica... ed entrambi non ne condannerete, ma ne compiangerete gli eccessi.
      Il signor Micawber abbracciò allora la signora Micawber, e mi strinse la mano, lasciandomi indovinare da quell’immaginosa allusione che il tubo che gli forniva l’acqua in casa gli era stato interrotto, in quel pomeriggio, per non aver pagato il conto della società assuntrice.
      A distrarre i suoi pensieri da questo melanconico argomento, informai il signor Micawber che contavo su di lui per un buon bicchiere di ponce, e lo condussi in presenza dei limoni. Quel suo scoraggiamento, per non dire disperazione, si dileguò in un attimo.
      Non avevo visto mai nessuno così felice tra la fragranza delle bucce di limone e lo zucchero, fra l’odore del rum ardente e il fumo dell’acqua bollente, come il signor Micawber in quel pomeriggio. Era una meraviglia vedergli il viso, irradiarsi e sorriderci da una sottile nuvola di quei vapori delicati, nell’atto ch’egli agitava, e mescolava, e assaporava, e aveva l’aria di fare, non il ponce, ma una fortuna per tutta la sua famiglia, giù giù fino alla più remota posterità. Quanto alla signora Micawber, non so se fosse l’effetto del cappellino, o dell’acqua di lavanda, o delle spille, o del fuoco, o delle candele, ma il fatto sta ch’ella emerse dalla mia camera, relativamente parlando, amabile. E l’allodola non fu mai più lieta di quell’eccellente donna.
      Immagino – non m’avventurai mai a domandarlo, ma immagino – che la signora Crupp, dopo aver fritto le sogliole, si sentisse male.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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