– Nel caso che lo vediate – dissi – fatemi il piacere di dirgli che m’è dispiaciuto non fosse qui oggi, perché sarebbe stato con un altro suo antico compagno di scuola.
– Veramente, signore? – ed egli divise un inchino fra me e Traddles, con un’occhiata a quest’ultimo.
Se n’andava lentamente verso la porta, quando nella folle speranza di esprimere qualche cosa di semplice e naturale – cosa che non mi riusciva mai, con quell’uomo – dissi:
– Oh, Littimer!
– Signore!
– Siete rimasto a lungo a Yarmouth, questa volta?
– Veramente no, signore.
– Avete visto il battello finito?
– Sì, signore. V’ero rimasto appunto per veder finito il battello.
– Lo so. – Egli levò gli occhi ai miei rispettosamente. – Il signor Steerforth, immagino, non l’ha ancora veduto?
– Realmente non so dire, signore. Credo... ma realmente non so dire. Vi do la buona sera, signore.
Nel rispettoso inchino che seguì a queste parole, egli comprese tutti i presenti e scomparve. I miei ospiti, quando se ne fu andato, parvero respirare più liberamente; ma il mio sollievo fu massimo, perché oltre l’imbarazzo che mi veniva da quella strana sensazione d’esser sempre da meno in presenza di quell’uomo, la coscienza mi aveva tormentato, rimproverandomi d’aver diffidato del suo padrone, e io non era riuscito a reprimere un vago timore, che egli lo potesse indovinare. Perché, avendo in realtà così poco da nascondere, sentivo sempre l’impressione che quell’uomo mi stesse frugando?
Mi scosse da questa considerazione, mista di una pungente inquietudine di veder apparire Steerforth in persona, il signor Micawber, col tesser l’elogio dell’assente Littimer, persona veramente rispettabile, domestico indubbiamente ammirevole.
| |
Traddles Littimer Yarmouth Steerforth Steerforth Micawber Littimer
|