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      Il signor Micawber, posso notare, s’era attribuito tutta la sua parte dell’inchino generale, e lo aveva ricevuto con infinita condiscendenza.
      – Ma il ponce, mio caro Copperfield – disse il signor Micawber, assaggiandolo – è come il tempo e la marea, non aspetta nessuno. Ah, nel presente istante è nella sua più squisita fragranza! Amor mio, vuoi dirmi la tua opinione?
      La signora Micawber lo giudicò eccellente.
      – Allora io berrò – disse il signor Micawber – se il mio amico Copperfield mi permetterà di prendermi questa libertà conviviale, ai giorni quando io e il mio amico Copperfield eravamo più giovani e ci aprivamo la nostra strada nel mondo combattendo a fianco a fianco. Posso dir così di me come di Copperfield, con le parole che abbiamo cantato spesso insieme, che
     
      Pei bei petali l’erboseprode tutte abbiam cercato,
     
      ... sotto un aspetto metaforico... in parecchie occasioni. Io veramente non so – disse il signor Micawber, arrotondando la voce e col solito tono indescrivibile di dire qualche cosa di nobile – di che cosa fossero quei petali della canzone, ma non ho dubbio, che Copperfield e io li avremmo spesso cercati, se fosse stato possibile.
      Il signor Micawber, per quel momento, cercò intorno un sorso di ponce. Così facemmo tutti: Traddles evidentemente perduto nel domandarsi in quale lontana epoca io e il signor Micawber potessimo essere stati commilitoni nella battaglia della vita.
      – Ahum! – disse il signor Micawber, schiarendosi la gola, e scaldandosi al ponce e al fuoco.
      – Mia cara, un altro bicchiere.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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