«Dopo aver detto tanto, sarebbe atto di superrogazione aggiungere, che polvere e cenere sono per sempre sparseSulla
«Testa
«Di
«Wilkins Micawber.»
Povero Traddles! A quell’ora conoscevo già abbastanza il signor Micawber per prevedere che si poteva aspettare che egli si riavesse dal colpo; ma il mio riposo di quella notte fu gravemente angosciato dal pensiero di Traddles, e della figlia dell’ecclesiastico che faceva parte d’una famiglia di dieci sorelle, e che era una ragazza tanto cara e avrebbe aspettato Traddles (o sinistro elogio!) fino a sessant’anni e più, all’occorrenza.
XXIX.
DI NUOVO IN CASA DI STEERFORTH
La mattina dissi al signor Spenlow di aver bisogno d’un congedo per un po’ di tempo; e poiché io non riscotevo alcun stipendio, e per conseguenza non arrecavo alcun nocumento all’implacabile Jorkins, non ci fu difficoltà ad ottenerlo. Colsi quel destro per esprimere, con la lingua che mi s’incollava al palato e gli occhi che mi si velavano mentre pronunziavo le parole, la speranza che la signorina Spenlow stesse in buona salute: alla qual cosa il signor Spenlow rispose, con non maggiore commozione che se stesse parlando d’un ordinario essere umano, che m’era molto obbligato, e ch’ella stava benissimo.
Noi impiegati studenti, germi dell’ordine patrizio dei procuratori, eravamo trattati con tanta considerazione, che io ero quasi sempre padrone di tutto il mio tempo. Siccome, però, non intendevo d’andare a Highgate prima delle due pomeridiane, e avevamo quella mattina un altro piccolo caso di scomunica in Corte, caso chiamato «Il dovere del giudice invocato da Tipkins contro Bullock per la correzione della sua anima», «vi passai un paio d’ore di piacevole assistenza col signor Spenlow.
| |
Micawber Traddles Micawber Traddles Traddles Spenlow Jorkins Spenlow Spenlow Highgate Corte Tipkins Bullock Spenlow
|