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      Una rapida occhiata verso il punto dove Steerforth camminava con la madre, mi mostrò chi essa intendesse; ma oltre questo, ero completamente smarrito. E dovevo parerlo, senza dubbio.
      – Forse che… non dico che sia, dico per sapere... non n’è troppo attratto? Non lo fa forse un po’ più negligente del solito nelle visite alla sua cieca e tenera madre... eh? – aggiunse con un’altra occhiata verso di loro, e un’altra su di me così acuta che sembrava penetrasse nei pensieri più intimi.
      – Signorina Dartle – risposi – vi prego di non credere...
      – Oh, no! – ella disse. – Oh, poveretta me, non pensate che io creda a checchessia! Non sono sospettosa, io. Faccio soltanto una domanda. Non affermo alcuna opinione. Voglio farmi un’opinione su ciò che mi dite voi. Allora, non è così come io credo? Bene, son lieta di saperlo.
      – Certamente non è vero – dissi imbarazzato – che io sia responsabile del fatto che Steerforth sia stato lontano di casa più del solito... se c’è stato. Non so nulla di questo, fino a questo momento, se non me lo dite voi. Lo vidi soltanto ieri sera dopo molto tempo.
      – Proprio?
      – Proprio così, signorina Dartle.
      Mentre mi guardava in pieno, le vidi il viso diventar più affilato e più pallido, e le tracce della vecchia ferita allungarsi e passare per il labbro deformato, fino al labbro inferiore e traversarle il mento. V’era qualche cosa di realmente minaccioso in questo, e nella lucentezza degli occhi, che mi guardavan fissi:
      – E che fa?
      Ripetei le parole, più a me stesso che a lei, tanto ero meravigliato.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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