Pagina (619/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      – E che fa? – ella disse, con un ardore che sembrava potesse consumarla come un fuoco. – In che lo assiste quell’uomo che non mi guarda mai senza un’impenetrabile falsità negli occhi? Se voi siete onesto e fedele, non vi chieggo di tradire il vostro amico. Vi chiedo soltanto di dirmi che cosa lo guidi: collera, odio, orgoglio, irrequietezza, qualche strana mania, l’amore?
      – Signorina Dartle – risposi, – come dirvi e farvi credere che di Steerforth non so nulla di diverso da ciò che sapevo quando venni qui per la prima volta? Non so pensare a nulla. Fermamente credo che non vi sia nulla. E inoltre comprendo appena ciò che dite.
      Mentre ella mi guardava fisso, una contrazione o una vibrazione, dalla quale non potei scompagnare l’idea della sofferenza, apparve in quel crudele contrassegno; e le fece sollevar l’angolo del labbro come per dispregio o per sdegnosa pietà. Si mise la mano in fretta sulle labbra – una mano così sottile e delicata, che quando l’avevo veduta levata innanzi al fuoco per ripararle il viso, l’avevo mentalmente paragonata a porcellana finissima – e dicendo, rapida e commossa e ardente: «Giuratemi di non dir nulla di questo!» – non aggiunse più una parola.
      La signora Steerforth era straordinariamente felice in compagnia di suo figlio; e Steerforth le si mostrò, quel giorno, particolarmente attento e rispettoso. M’era molto grato vederli insieme, non solo a cagione del loro affetto reciproco, ma per la loro sorprendente rassomiglianza, e la maniera come ciò che c’era in lui di altero e d’impetuoso si rammorbidisse, in lei, per l’età e per il sesso, in una dignità piena di grazia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Dartle Steerforth Steerforth Steerforth