– Siete stato molto gentile, signorino Davy – disse il pescatore Peggotty.
– Oh, sì, molto gentile! – disse Cam.
– Emilia, diletta mia – esclamò il pescatore Peggotty. – Non vedi? È venuto il signorino Davy. Su, coraggio, cara! Non dici nulla al signorino Davy?
Ella tremava in tutte le membra, e mi par di vederla ancora. Quando la toccai sentii che aveva la mano ghiacciata, e mi par di sentirla ancora. Ella non diede altro segno di vita che col ritirarla dalla mia; e poi lasciandosi scivolare dalla sedia, e avvicinandosi pian piano allo zio dall’altra parte, gli si chinò cheta e tremante sul petto.
– È così affezionata – disse il pescatore Peggotty, carezzandole l’abbondante capigliatura con la grossa mano callosa – che non può sopportare questa disgrazia. È naturale... I giovani non sono avvezzi a questa specie di prove, e sono timidi come uccellini... è naturale.
Ella gli si strinse più da presso, ma senza levare il viso e senza dire una parola.
– Si fa tardi, cara – disse il pescatore Peggotty – ed ecco Cam che ti condurrà a casa. Su, va’ a casa con quest’altro cuore affezionato. Che, Emilia? Che mi dici, cara?
Il suono della voce di lei non mi aveva raggiunto; ma egli abbassò la testa come per ascoltarla, dicendo:
– Vuoi star con tuo zio? E questo che vuoi dirmi? Star con tuo zio, bambina mia, quando Cam, che sarà presto tuo marito, è qui per condurti a casa? Ebbene, nessuno crederebbe, a veder questa creatura a fianco di un uomo come me – disse il pescatore Peggotty, con uno sguardo in giro, d’infinito orgoglio – ch’essa abbia più affezione in cuore per suo zio che sale il mare nel suo seno.
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