– Signorino Davy – esclamò Cam con una voce rotta, – non è colpa vostra... io non mi sogno neppure per ombra d’accusar voi, ma... si chiama Steerforth, ed è un brigante!
Il pescatore Peggotty non cacciò un grido, non versò una lagrima; non si mosse più, finché non parve destarsi di nuovo a un tratto, mettendosi a spiccare il mantello dal piolo in un angolo.
– Aiutatemi! Non ho più forza, e non posso farlo – disse con impazienza. – Datemi una mano, aiutatemi. Bene – egli aggiunse dopo che qualcuno l’ebbe servito – ora datemi quel cappello.
Cam gli chiese dove volesse andare.
– Vado a cercare mia nipote. Vado a cercare la mia Emilia. Prima vado a colare a picco quel battello, dove avrei affondato lui, come è vero che son vivo, se avessi avuto il minimo sospetto di ciò che aveva in mente. Quand’egli era seduto innanzi a me – egli disse, paurosamente, col pugno della destra steso – quand’egli era seduto innanzi a me, a faccia a faccia, che m’incenerisca un fulmine, se io non l’avrei annegato, sicuro di far bene!... Vado a cercare mia nipote.
– Dove? – domandò Cam, mettendosi innanzi alla porta.
– Per ogni dove. Vado a cercare mia nipote per il mondo. Vado a trovare la mia povera nipote nella sua vergogna e a ricondurla con me. Lasciatemi andare. Ti dico che vado a cercare mia nipote.
– No, no! – gridò la signora Gummidge, che si frappose tra i due, piangendo. – No, no, Daniele, nello stato in cui ti trovi. Andrai a cercarla poi, mio povero Daniele; è naturale che tu vada a cercarla, ma non nello stato in cui sei ora.
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