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      Pensare che si sarebbe dovuto arrivare a tanto, quando avrei potuto saperlo e forse impedirlo, se non fossi stata incredibilmente sciocca!
      Il suo gran cappello (immenso per la sua personcina) ondeggiò di nuovo innanzi e indietro, seguendo l’oscillazione del corpo minuscolo; mentre un altro cappello colossale seguiva lo stesso ritmo sulla parete.
      – Mi meraviglio – cominciai – di vedervi tanto addolorata.,. – Ma ella m’interruppe:
      – Già, è sempre così! – disse. – Tutti questi giovani inconsiderati, pienamente e perfettamente sviluppati, si meravigliano dei sentimenti più naturali in una personcina come la mia. Mi usano come un balocco, per il loro trastullo, mi gettano via quando se ne sono stancati e si meravigliano che io senta più d’un cavallo a dondolo o d’un soldatino di stagno. Sì, sì, proprio così, sempre così!
      – Gli altri, forse – risposi – ma io no, certo. Forse non dovrei meravigliarmi affatto di vedervi in codesto stato: ma io vi conosco poco; e l’ho detto senza secondi fini.
      – Che debbo fare? – rispose la donnina, levandosi in piedi e allargando le braccia per farsi guardare. – Vedete! Mio padre era come me, mia sorella è come me, mio fratello è come me. Da molti anni lavoro per mia sorella e mio fratello... instancabilmente, signor Copperfield... tutto il giorno. È necessario vivere. Io non faccio male ad anima viva. Sé v’è della gente così sciocca o così crudele da prendermi in giro, che altro mi resta se non prendere in giro me stessa, loro, e tutto? E se faccio così, di chi è la colpa?


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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