– Vengo per sapere, signora, se egli manterrà la parola.
– No – ella rispose.
– Perché no? – disse il pescatore Peggotty.
– È impossibile. Si degraderebbe. Voi certamente sapete benissimo che ella è molto al di sotto di lui.
– Innalzatela! – disse il pescatore Peggotty.
– È ignorante e senza educazione.
– Forse no, forse sì – disse il pescatore Peggotty. – Io credo di no; ma non m’intendo di queste cose. Educatela meglio.
– Giacché mi costringete a parlare più chiaramente, e non vorrei farlo, sappiate che, se non ci fosse altro ostacolo, la sua umile parentela renderebbe impossibile una cosa simile.
– Ascoltatemi, signora – egli rispose, piano e calmo. – Voi sapete che sia voler bene a un figlio, e anch’io lo so, perché se ella fosse cento volte mia figlia, non potrei volerle più bene. Voi non sapete che sia perdere un figlio, ma io lo so. Tutti i mucchi di ricchezze del mondo, se fossero miei, li darei per riscattarla. Ma salvatela dalla sua degradazione, e noi non la degraderemo più. Nessuno di quelli che l’han vista nascere, nessuno di quelli che son vissuti finora con lei, e l’avevan da tanti anni come il loro unico tesoro, cercherà mai più di vederla in viso. Noi saremo contenti di saper ch’ella vive... contenti di pensarla lontano lontano, come se fosse sotto un altro sole e un altro cielo; contenti di lasciarla al marito... ai suoi bambini, forse... e attendere il tempo in cui tutti quanti saremo eguali innanzi a Nostro Signore.
La semplice eloquenza con la quale egli parlava non rimase assolutamente senza effetto.
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Peggotty Peggotty Peggotty Nostro Signore
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