Ella parlò ancora in tono orgoglioso, ma pure con maggiore morbidezza, quando rispose:
– Io non giustifico nulla. Non accuso nessuno; ma mi duole di ripetere che è impossibile. Un matrimonio simile troncherebbe irreparabilmente la carriera di mio figlio, e farebbe crollare tutte le sue speranze. Nulla è più certo di questo: che non potrà mai darsi, e non si darà mai. Se vi è qualche altro compenso...
– Nel vostro viso io veggo la perfetta immagine – interruppe il signor Peggotty, con uno sguardo fermo ma scintillante – di colui che ho visto in casa mia, accanto al mio focolare, nel mio battello... dove non l’ho visto?... gentile e sorridente, mentre meditava un tradimento così nero, che divento quasi pazzo quando ci ripenso. Se quell’immagine non si fa di fuoco ardente, all’idea di offrirmi del denaro per la perdita e la rovina della mia figliuola, non vale più di suo figlio. Anzi non so, se, essendo di una donna, non sia peggiore.
A un trattò ella si trasfigurò. Un rossore di collera le si sparse sui lineamenti; e disse con alterezza, stringendo i bracciuoli della poltrona:
– E voi qual compenso potete offrirmi per aver aperto un simile abisso tra mio figlio e me? Che cosa è il vostro amore di fronte al mio? Che cosa è la vostra separazione di fronte alla nostra?
La signorina Dartle la toccò leggermente, e le si chinò all’orecchio per dirle qualcosa; ma essa non volle sentir nulla.
– No, Rosa, neanche una parola. Che quest’uomo ascolti ciò che ho da dirgli. Mio figlio, che è stato l’unico oggetto della mia vita, al quale ho dedicato ogni pensiero, del quale ho appagato i minimi desideri fin da bambino, dal quale non mi son separata mai da quando è nato.
| |
Peggotty Dartle Rosa
|