– La signora Trotwood – egli osservò – è molto accorta, e non cederà facilmente all’opposizione. Io ammiro molto il suo carattere, e mi congratulo con voi, Copperfield, di vedervi schierato dal lato buono. I dissidi tra parenti sono veramente deplorevoli; ma sono assai comuni: l’importante è di stare dal lato buono – intendo dire, dal lato del denaro. Egli fa un buon matrimonio, credo – aggiunse il signor Spenlow.
Gli spiegai che non ne sapevo nulla.
– Veramente! – egli disse. – Dalle poche parole che il signor Murdstone s’è lasciato sfuggire, come avviene spesso in simili casi, e da ciò che m’ha lasciato intendere la signorina Murdstone, direi che è un magnifico matrimonio.
– Intendete dire che c’è di mezzo una grossa dote? – chiesi.
– Sì – disse il signor Spenlow: – pare che ci sia una buona dote, e la bellezza anche, si dice.
– Sì? E la sposa è giovane?
– L’età giusta per contrarre matrimonio – disse il signor Spenlow. – S’è aspettato appunto che compiesse l’età.
– Che Dio la salvi! – disse Peggotty, così all’improvviso e con tanta energia, che ne fummo tutti e tre sconcertati; ma in quel momento entrò Tiffey col conto, e lo consegnò al signor Spenlow perché lo verificasse.
Il signor Spenlow, riassettandosi il mento nella cravatta, e pianamente stropicciandoselo, percorse ogni riga con aria quasi contrita – come se tutto fosse opera di Jorkins – e lo riconsegnò a Tiffey con un blando sospiro.
– Sì – egli disse. – Va bene. Benissimo. Sarei stato sommamente felice, Copperfield, di limitare il conto alle semplici spese, rinunziando alle nostre competenze; ma io sono nella triste condizione di non esser libero di seguire i miei desideri.
| |
Trotwood Copperfield Spenlow Murdstone Murdstone Spenlow Spenlow Dio Peggotty Tiffey Spenlow Spenlow Jorkins Tiffey Copperfield
|