– Io avevo sentito dire che molti, i quali poi s’erano segnalati in varie professioni, avevano cominciato la vita col fare il resoconto delle discussioni parlamentari. Traddles m’aveva parlato dei giornali, come di una delle sue speranze, e io unendo le due cose, gli avevo detto nella lettera che desideravo saper da lui la maniera di conseguire i titoli adatti a quel mestiere. Traddles allora m’informò, come risultato della sua inchiesta, che la semplice condizione meccanica necessaria per la perfetta eccellenza del resoconto, vale a dire la perfetta e intera padronanza del mistero della stenografia, equivaleva in difficoltà, tranne che in rari casi, alla conoscenza di sei lingue; e che poteva forse essere raggiunta, a forza di tenacia, nel corso di parecchi anni. Traddles ragionevolmente supponeva che questo avrebbe soffocato in me ogni velleità di quella specie; ma io, solo al sentire che v’era davvero un po’ di alberi grossi da abbattere, immediatamente decisi d’aprirmi la via fino a Dora a traverso quella selva, con la scure in mano.
– Ti sono molto obbligato, mio caro Traddles! – dissi. – Comincerò domani.
Traddles mi guardò attonito, più che mai attonito, perché, non aveva la minima idea del grado di fervore che m’aveva invaso.
– Comprerò un libro – dissi – un buon trattato di stenografia, e me lo studierò al Commons, ove non ho molto da fare; per esercitarmi trascriverò i discorsi forensi... Traddles, amico caro, saprò riuscire.
– Santo Cielo – disse Traddles, spalancando gli occhi.
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