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      Se alla vigilia d’una simile partenza, tu vorrai accompagnare il nostro comune amico Tommaso Traddles alla nostra attuale dimora, è ivi ricambiare gli auguri naturali alla circostanza, tu farai un gran regalo.
      «A
      «Quello
      «Che
      «È
      «Sempre
      «Il tuo
      «Wilkins Micawber».
     
      Ero lieto di apprendere che il signor Micawber si fosse liberato delle sue polveri e delle sue ceneri, e che la carta fosse finalmente cambiata. Apprendendo da Traddles che l’invito era per quella stessa sera, mi dichiarai pronto ad accettarlo, e ci recammo insieme nell’appartamento che il signor Micawber occupava col nome del signor Mortimer, e che era situato di fianco all’estremità di Gray’s Inn Road.
      Gli agi di quell’appartamento erano così scarsi, che trovammo i gemelli, i quali avevano otto o nove anni, addormentati in un’ottomana a letto messa nel salotto, dove il signor Micawber aveva preparato nella brocca del catino ciò che chiamava un «Cotta», la piacevole bevanda per la quale egli andava famoso. Ebbi il piacere, in quell’occasione, di rinnovare la conoscenza del signorino Micawber, un promettente ragazzo di dodici o tredici anni, assai soggetto a quella irrequietezza di membra che non è un raro fenomeno nei fanciulli della sua età. Rifeci inoltre la conoscenza di sua sorella, la signorina Micawber, nella quale, come ci disse il signor Micawber, «sua madre rinnovava la propria giovinezza, come la Fenice».
      – Mio caro Copperfield – disse il signor Micawber – tu e il signor Traddles ci trovate sul ciglio dell’emigrazione, e ci perdonerete se in questa circostanza non ci è possibile ricevervi come meritate.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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