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      L’amore era al di sopra di tutte le considerazione sociali, e io amavo follemente Dora, e Dora mi amava. Non dissi esattamente così; attenuai il mio pensiero più che mi fu possibile; ma la mia risposta lo conteneva e mi mostrai risoluto. Non credo che facessi una figura ridicola; ma so che fui risoluto.
      – Benissimo, signor Copperfield – disse il signor Spenlow: – cercherò di persuadere mia figlia.
      La signorina Murdstone, con un suono espressivo, una lunga aspirazione che non era né un sospiro né un gemito, ma rassomigliava ad entrambi, espresse la sua opinione che si dovesse far questo prima.
      – Cercherò – disse il signor Spenlow, corroborato da quell’aiuto – di persuadere mia figlia. Rifiutate di prendervi quelle lettere, signor Copperfield?
      Sì. Gli dissi che speravo che m’avrebbe scusato, ma non era possibile che io le potessi accettare dalla signorina Murdstone.
      – Neanche da me? – disse il signor Spenlow.
      No, risposi col più profondo rispetto; neanche da lui.
      – Benissimo! – disse il signor Spenlow.
      Nell’istante di silenzio che seguì, non sapevo se andarmene o rimanere. Finalmente, mi diressi tranquillamente verso la porta con l’intenzione di dire che forse avrei risposto meglio al suo desiderio andandomene, quando egli mi disse con le mani nelle tasche del soprabito, che le contenevano a fatica, e con ciò che direi, dopo tutto, un’aria decisamente pia:
      – Probabilmente non ignorate, signor Copperfield, che io a questo mondo non sono assolutamente sprovvisto di beni di fortuna, e che mia figlia è la mia più cara e prossima parente?


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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