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      Finalmente disse:
      – Lo so, Trotwood... La mia cara figlia e te... Lo so! Ma guardalo!
      Indicava Uriah, pallido e tremebondo in un angolo, che evidentemente aveva fatto male i suoi calcoli, e s’attendeva un esito diverso.
      – Guarda il mio aguzzino – soggiunse. – Innanzi a lui a passo a passo ho abbandonato nome e reputazione, pace e quiete, casa e famiglia.
      – Vi ho mantenuto il nome e la reputazione, e la pace e la quiete, e anche la casa e la famiglia, io – disse Uriah, cercando d’accomodar le cose, con aria triste, confusa e sconfitta. – Non siate sciocco, signor Wickfield. Se sono andato più oltre del vostro desiderio, posso dare un passo indietro, credo. Non c’è stato nulla di male.
      – Credevo che ciascuno avesse uno scopo unico nella vita disse il signor Wickfield – ed ero soddisfatto d’essermelo legato con uno scopo d’interesse. Ma guardalo intanto... guardalo!
      – Fareste bene a chiudergli la bocca, se potete, Copperfield! – esclamò Uriah, col lungo indice teso verso di lui. – Egli dirà cose... badate. .. cose che dopo gli dispiacerà di aver dette, e che a voi dispiacerà d’aver udite.
      – Dirò tutto! – esclamò il signor Wickfield, con aria disperata. – Se sono in vostra balìa, perché non posso essere in balìa del mondo intero?
      – Badate, dico! – disse Uriah, continuando a rivolgersi a me. – Se non gli chiudete la bocca, vuol dire che non gli siete amico. Perché non dovete essere in balìa del mondo intero, signor Wickfield? Perché avete una figlia. Io e voi sappiamo ciò che sappiamo, non è vero?


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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