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      Ero ancora in quelle condizioni d’attesa, e c’ero stato circa una settimana, quando una sera nevosa uscii dal dottore per andarmene a casa a piedi.
      Era stata una giornata rigida, e aveva soffiato per qualche tempo un vento di nord-est che staffilava il viso. S’era acchetato la sera, e aveva cominciato a nevicare. Una nevicata, ricordo, folta e pesante, che veniva giù a larghi fiocchi, e aveva già coperto il suolo. Il rumore delle ruote e dei passi era attutito, come se le vie fossero sparse di piume.
      La strada più corta per andare a casa – in una sera simile, naturalmente, prendevo la via più breve – era per Saint Martin’s Lane. Allora la chiesa che dà il nome al vicolo aveva meno spazio libero intorno, e il vicolo faceva un gomito per arrivare allo Strand. Rasentando la gradinata del portico, m’imbattei, nell’angolo, con un viso femminile, il quale mi fissò, traversò il vicolo, e scomparve. Lo conoscevo, l’avevo certo veduto altre volte, ma non ricordavo dove. Si legava in me con qualche memoria che mi metteva in tumulto il cuore. Ma siccome nel momento che l’avevo incontrato pensavo ad altro, la mia idea era confusa.
      Sui gradini della chiesa v’era la reclinante figura d’un uomo, che aveva deposto un fardello sulla neve per riassettarlo: nell’atto che avevo visto la donna, avevo visto lui. Non credo che la sorpresa m’avesse fermato; ma ad ogni modo, mentre continuavo la strada, egli si levò, si volse, e mi si fece incontro. Stavo di fronte al pescatore Peggotty.
      Allora conobbi chi fosse il viso femminile.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Saint Martin Lane Strand Peggotty