Si fermò, e scosse il capo, e continuò con un sospiro:
– Lui non era più nulla per me. Emilia era tutto. Avevo comprato una veste da contadina per lei; e sapevo bene che, una volta che l’avessi ritrovata, si sarebbe messa a camminare al mio fianco sulle strade sassose, dovunque avessi voluto, e non mi avrebbe lasciato mai, mai più. Farle indossare quel vestito, e gettar via tutto ciò che portava... prendermela di nuovo a braccetto, e incamminarmi verso casa... fermarmi di tanto in tanto per strada, per medicarle i piedi contusi e il cuore più contuso ancora... era allora l’unico mio pensiero. Credo che lui non lo avrei neanche guardato, neanche guardato. Ma, signorino Davy, non era destinato... non ancora! Arrivai troppo tardi, e se n’erano andati. Dove, non mi fu dato sapere. Alcuni dicevano di qua, altri dicevano di là. Andai di qua, e andai di là, ma senza trovare l’Emilia, e son tornato in patria.
– Da quanto tempo? – chiesi.
– Pochi giorni fa – disse il pescatore Peggotty. – Vidi il vecchio battello nel buio, e il lume acceso alla finestra. Avvicinandomi, e guardando a traverso i vetri, vidi la signora Gummidge, seduta sola accanto al fuoco, fedele alla consegna. La chiamai: «Non temere! Sono Daniele», ed entrai. Non avrei mai creduto che il vecchio battello mi potesse parer così strano!
Da una tasca sul petto trasse, con mano riguardosa, un pacchettino di carta che conteneva due o tre lettere, e le posò sul tavolo.
– Questa prima arrivò – disse, scegliendola dalle altre – dopo una settimana dalla mia partenza.
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