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      – Quella che avete in mano è un’altra lettera? – dissi.
      – È denaro, signore – disse il pescatore Peggotty, aprendo un po’ la busta. – Dieci sterline, vedete. E c’è scritto dentro: «Da parte d’un vero amico», come nella prima lettera. Ma la prima era stata messa sotto la porta, e questa è giunta per posta, l’altro giorno. Andrò a cercarla nel luogo indicato dal timbro postale.
      E me lo mostrò. Era una città sulle rive del Reno. Egli aveva scovato, a Yarmouth, alcuni mercanti stranieri che conoscevano quella città, e gli avevano disegnato uno schizzo topografico sulla carta, perché gli servisse da guida. Lo mise fra noi sulla tavola; e col mento su una mano, indicava il suo itinerario coll’altra.
      Gli domandai come stesse Cam. Egli scosse il capo.
      – Lavora – disse – lavora accanitamente. Il suo nome è noto e rispettato in tutto il paese, come meglio non potrebbe essere. Tutti son pronti ad aiutarlo, voi comprendete, ed egli è pronto ad aiutar tutti. Non è stato mai sentito lamentarsi di nulla. Ma l’opinione di mia sorella è, sia detto fra noi, che il colpo l’abbia abbattuto.
      – Poverino, lo credo!
      – Ma egli non ha più cura di sé – disse il pescatore Peggotty a voce bassa e solenne: – non cura più la sua vita, signorino Davy. Tutte le volte ch’è necessario qualcuno che affronti un pericolo in mare, c’è lui. Quando c’è qualche cosa di rischioso da intraprendere, è lui che si presenta prima. E pure è dolce come un fanciullo. Non v’è ragazzo a Yarmouth che non lo conosca e non gli voglia bene.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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