– Sorella Clarissa – disse la signorina Lavinia – il resto a te.
La signorina Clarissa, disgiungendo le braccia per la prima volta, prese le note e le guardò.
– Noi saremo liete – disse la signorina Clarissa – d’avere il signor Copperfield a desinare con noi ogni domenica, se questo non lo disturba. Desiniamo alle tre.
Io m’inchinai.
– Durante la settimana – disse la signorina Clarissa – noi saremo liete d’avere il signor Copperfield al tè con noi. Prediamo il tè alle sei e mezzo.
M’inchinai di nuovo.
– Due volte la settimana – disse la signorina Clarissa – ma regolarmente non più di due volte.
M’inchinai di nuovo.
– La signora Trotwood: – disse la signorina Clarissa – menzionata nella lettera del signor Copperfield, forse verrà a visitarci. Quando le visite sono utili all’interesse di tutte le parti, noi siamo felici di riceverle e restituirle, Quando è preferibile per tutte le parti che non si facciano visite (come nel caso di nostro fratello Francesco e della sua famiglia), è una cosa diversa.
Assicurai che mia zia sarebbe stata orgogliosa e incantata di fare la loro conoscenza; benché debbo confessare che non fossi assolutamente sicuro che esse si sarebbero trovate insieme con grande soddisfazione. Stabilite dunque tutte le condizioni, espressi la mia riconoscenza col maggior fervore; e prendendo la mano, prima della signorina Clarissa, e poi della signorina Lavinia, me le portai, l’una dopo l’altra, alle labbra.
La signorina Lavinia poi si levò, e pregando Traddles di aspettarci per un minuto, mi chiese di seguirla.
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