Traversò la stanza, e ritornò allo stesso punto: la mano stringeva la poltrona tremando; la voce vibrava d’una commozione frenata.
– Mi considerai come un rifugio, per lei, dai pericoli e dalle insidie della vita. Ero persuaso che ella, nonostante fossimo d’età disparata, avrebbe vissuto tranquilla e soddisfatta di me.
Ma non crediate che io non abbia pensato che un giorno l’avrei lasciata libera di sé, e ancora giovane e ancora bella, ma con un più maturo giudizio... no, signori... in parola d’onore.
Il suo onesto viso appariva radioso di fedeltà e di generosità. Ogni parola aveva una forza derivata unicamente dall’altezza di quei suoi sentimenti.
– La mia vita con mia moglie è stata molto felice. Fino a stasera, ho avuto molte occasioni di benedire il giorno in cui involontariamente le feci torto.
La sua voce, che balbettava sempre più pronunziando queste parole, tacque per un istante; poi continuò:
– Una volta svegliato dal mio sogno... in un modo o nell’altro, ho sempre sognato in vita mia... comprendo che è naturale che ella abbia qualche sentimento di rimpianto per l’antico compagno d’infanzia. Sarà purtroppo vero che ella lo consideri con un innocente rimpianto, e pensi a ciò che sarebbe potuto essere, se non mi fossi trovato io sulla sua via. Molto che ho veduto, ma non ho notato, m’è apparso con un nuovo significato in quest’ultima ora di supplizio. Ma oltre questo, signori, il nome della cara donna non dev’essere sfiorato da una parola, da un soffio di dubbio.
Per un po’ il suo occhio s’accese e la sua voce fu ferma; per un po’, egli tacque di nuovo; poi subito riprese:
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