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      Questo si è potuto dare; ma, in generale, il signor Micawber non ha tenuto nulla nascosto al seno dell’affetto – alludo a sua moglie – e ha invariabilmente, nell’atto di andare a coricarsi, ricapitolato gli avvenimenti del giorno.
      «Ora immaginate, mio caro signor Copperfield, tutta l’amarezza dei miei sentimenti, se vi dico che il signor Micawber è interamente mutato. Egli è riservato. Egli è segreto. La sua vita è un mistero alla compagna delle sue gioie e delle sue tristezze – alludo di nuovo a sua moglie – e io posso assicurarvi che oltre al sapere che egli sta mattina e sera nello studio, di lui so ora meno di quanto sappia di quell’uomo favoloso, del quale si racconta ai bambini che viveva leccando i muri.
      «Ma questo non è tutto. Il signor Micawber è accigliato, è severo, vive come un estraneo col nostro figliuolo maggiore e con la nostra figliuola, non parla più con orgoglio dei suoi gemelli, e guarda con un’occhiata fredda perfino l’innocente diventato recentemente un membro del nostro circolo familiare. I mezzi pecuniari per far fronte alle nostre spese, ridotte al minimo necessario, li ottengo da lui con gran difficoltà. Egli mi minaccia continuamente d’andar lontano a farsi colono (è la sua esatta espressione); e inesorabilmente rifiuta di darmi la minima spiegazione d’una condotta che mi fa male.
      «Tutto questo è assai duro a sopportare, tutto questo mi strazia. Se voi, conoscendo i miei deboli mezzi, voleste darmi qualche consiglio sul modo di esercitarli in un dilemma così insolito, aggiungereste un’altra obbligazione a tutte quelle di cui vi sono debitrice.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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