E se vi pare che ciò che dovete dire possa comunque ferirmi, non ci badate. Mi difenderò da me, prima innanzi a lui, e poi innanzi a Dio.
Così vivamente pregato di parlare, non chiesi il permesso del dottore, e senz’altra alterazione della verità che un piccolo lenimento della brutalità di Uriah Heep, riferii sinceramente ciò che s’era svolto in quella stessa stanza la sera del colloquio con Wickfield. Impossibile di dipinger lo sbalordimento della signora Markleham, e le stridule interiezioni con le quali interrompeva di tanto in tanto la mia narrazione.
Quando ebbi finito, Annie rimase, per alcuni istanti, in silenzio, con la testa, come ho già detto, sulle ginocchia del marito. Poi gli prese la mano (egli stava ancora seduto come l’avevamo trovato entrando), se la portò al petto e la baciò. Il signor Dick dolcemente la fece levare in piedi; ed ella cominciò a parlare appoggiata a lui, e con gli occhi sul marito, dal quale non li distolse un istante.
– Tutto ciò che m’è stato in mente, dal giorno che mi sposai – ella disse con voce piana, sommessa e tenera – lo esporrò nudo innanzi a te. Non potrei continuare a vivere, tacendo la minima circostanza, sapendo ciò che ora so.
– No, Annie – disse il dottore, teneramente. – Non ho mai dubitato di te, figlia mia. Non hai necessità di dir nulla; veramente non c’è necessità, mia cara.
– È assolutamente necessario – ella rispose nello stesso modo – rivelare tutto il mio cuore alla perfetta incarnazione della generosità e della verità, che io ho amata e venerata sempre più, Dio sa quanto, anno per anno, e giorno per giorno!
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