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      – Grazie, signore. Ma voi mi scuserete se vi dico che in questo paese non vi sono né schiavi, né padroni di schiavi, e che non è permesso a nessuno di farsi giustizia da sé. Chi lo fa, lo fa a suo proprio rischio e pericolo. Per conseguenza, non avrò paura di andare dove mi pare e piace.
      E così dicendo, mi fece un cortese inchino, e con un altro alla signorina Dartle, sparì sotto l’arco nella parete di bosso di dove era entrato. La signorina Dartle ed io ci guardammo un istante in silenzio; ed ella era esattamente nello stesso atteggiamento di quando aveva chiamato innanzi a me quell’uomo.
      – Egli dice, inoltre – ella osservò, stringendo lentamente le labbra – che, a quanto ne sa, il suo padrone veleggia presso le coste della Spagna, e che probabilmente continuerà a lungo le sue escursioni marittime. Ma questo a voi non interessa. Fra queste due nature orgogliose, la madre e il figlio, s’è aperto un abisso più profondo di prima, e non c’è alcuna speranza di colmarlo, perché sono d’una sola sostanza, e il tempo non fa che renderle sempre più ostinate e imperiose. Neanche questo v’interessa, ma mi conduce a ciò che desidero dirvi. Quel diavolo di cui voi fate un angelo, quella ignobile ragazza che egli raccolse dal fango – intanto ella aveva gli occhi neri fissi su me, e teneva l’indice levato, agitandolo – forse vive ancora... perché l’erba cattiva prospera sempre. Se è viva, voi ci terrete a trovare una perla simile e a tenerla ben custodita. Anche noi desideriamo la stessa cosa, perché non diventi un’altra volta preda di lui.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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