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      – Non potrei fare per denaro ciò che ho promesso – ella rispose. – Anche se morissi di fame, non l’accetterei. Darmi del denaro sarebbe togliermi la vostra fiducia, portarmi via l’oggetto che m’avete dato, privarmi della sola cosa al mondo che m’impedisce di gettarmi nell’acqua.
      – In nome del gran Giudice – dissi – innanzi al quale voi e tutti noi dovremo comparire un giorno, levatevi dal capo questa orrida idea. Tutti possiamo far del bene, se vogliamo.
      Ella tremò, ed era più pallida in viso quando rispose:
      – Forse vi fu messo in cuore di salvare una sciagurata col pentimento. Non ardisco di pensarlo, non merito tanto. Se riuscissi a fare un po’ di bene, potrei cominciare a sperare; perché finora non ho fatto che del male. Per la prima volta, da lungo tempo, desidero di vivere, per dedicarmi a ciò che mi chiedete. Non so altro, e non so dir di più.
      Di nuovo ella frenò le lagrime che le inondavano gli occhi, e, stendendo la mano, e toccando il pescatore Peggotty, come per attingere in lui una virtù risanatrice, si allontanò per la strada deserta. Avendola osservata così da vicino, avevo visto che era emaciata e stanca, e che gli occhi affossati rivelavano privazioni e sofferenze.
      La seguimmo a breve distanza, giacché la nostra strada era nella stessa direzione, finché non arrivammo nelle vie frequentate e illuminate. Avevo messo tanta fiducia in lei, che mi parve giusto avvertire il pescatore Peggotty che seguirla più oltre sarebbe parso, forse, come cominciare con un atto di diffidenza.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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