È sufficiente sapere che il nome al quale in questo momento ho l’onore di riferirmi sarà sempre preziosamente custodito fra i monumenti della nostra casa (alludo agli archivi relativi ai nostri antichi pensionanti, conservati dalla signora Micawber) con sentimenti di stima personale che sono di sincera affezione.
«Non tocca a me, piombato, in conseguenza d’una serie d’errori personali e d’una fortuita successione di eventi nefasti, come una nave in una voragine (se m’è permesso di usare un’immagine così nautica), prender la penna e rivolgermi a voi... non tocca a me, ripeto, trovandomi in simili circostanze, adottare il linguaggio delle felicitazioni o delle congratulazioni. Lo lascio a più pure ed abili mani.
«Se le vostre più importanti occupazioni vi permettono di scorrere questi caratteri imperfetti fino a questo punto... il che potrà o non potrà avvenire, secondo le circostanze... voi naturalmente vi chiederete qual oggetto mi muova nel rivolgervi la presente missiva. Permettetemi di dirvi che io mi spiego pienamente la giustezza di questa domanda, e procedo a soddisfarla: premettendo che l’oggetto di questa mia non è di natura pecuniaria.
«Senza più direttamente alludere a quella qualsiasi latente abilità che io possa avere di trattare la folgore o dirigere contro qualcuno la fiamma divoratrice e vendicatrice, mi si permetta di osservare, incidentalmente, che le mie più fulgide visioni si son per sempre dileguate... che la mia pace è infranta e ogni mia facoltà di godimento distrutta.
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Micawber
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