.. che il mio cuore non è più al suo posto... e che io non cammino più eretto e a fronte alta innanzi al mio simile. Il bruco è nel fiore. La coppa è avvelenata fino all’orlo. Il verme è all’opera, e tosto avrà roso la sua vittima. Più presto sarà, meglio. Ma non voglio fare digressioni.
«Messo in una condizione mentale di particolare sofferenza, che è perfino oltre il limite del leniente influsso della signora Micawber, che pure lo spande nella triplice qualità di donna, di moglie e di madre, è mia intenzione di fuggir lungi da me stesso per un breve periodo e di dedicare, un buon riposo di quarantotto ore a rivisitare nella metropoli i luoghi che già furono teatro della mia felicità. Fra quei porti ove io ho conosciuto la tranquillità domestica e la pace dello spirito, i miei piedi si dirigeranno naturalmente verso la prigione di King’s Bench. Nel riferire che io sarò (a Dio piacendo) all’esterno del muro meridionale di quel luogo di incarcerazione per processi civili, dopodomani alle sette di sera in punto, il mio scopo in questa comunicazione epistolare è raggiunto.
«Non mi sento autorizzato a sollecitare il mio vecchio amico signor Copperfield, o il mio vecchio amico signor Tommaso Traddles dell’Inner Temple, s’egli è ancora in vita e prosperoso, di degnarsi di venirmi incontro, e rinnovare (in quanto sarà possibile) la nostra relazione del buon vecchio tempo. Mi limito a gettare ai venti questa osservazione: che, all’ora e nel luogo indicato, si potran trovare le minute vestigia di ciò che
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