Pagina (1016/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quale che sia la qualità con cui mi chiedete notizie del mio principale, debbo, senza offendervi, limitare la mia risposta a questo: che quale che possa essere il suo stato di salute, il suo aspetto è volpino, per non dire diabolico. Voi mi permetterete, nella mia capacità di privato, di rifiutarmi di continuare a parlare d’un oggetto che mi ha spinto, nella mia capacità professionale, all’estremo orlo della disperazione.
      Espressi il mio dispiacere per aver innocentemente toccato un tasto che lo indignava tanto.
      – Posso io chiedervi – dissi – senza il rischio di commettere lo stesso errore, come stanno i miei amici il signore e la signorina Wickfield?
      – La signorina Wickfield – disse il signor Micawber, diventando a un tratto rosso – è un modello, un esempio luminoso. Mio caro Copperfield, ella è il solo raggio che brilli in una triste dimora. Il mio rispetto per quella signorina, la mia ammirazione per la sua virtù, la mia devozione per il suo affetto e la sua sincerità e la sua bontà... Conducetemi – disse il signor Micawber – in un luogo appartato, perché, sull’anima mia, nello stato in cui mi trovo, non rispondo più di me.
      Lo conducemmo all’angolo, in un vicolo, e lì cavò il fazzoletto di tasca, e s’appoggiò con la schiena al muro. Se io lo guardavo con la stessa gravità di Traddles, la nostra compagnia non doveva sembrargli incoraggiante.
      – È mio destino – disse il signor Micawber, veramente singhiozzando, ma con un’ombra dell’antica espressione di far qualche cosa di nobile – è mio destino, signori, che i più bei sentimenti della nostra natura debbano essere per me come acerbi rimproveri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Wickfield Wickfield Micawber Copperfield Micawber Traddles Micawber