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      A un tratto quella bambina alzò una mano e disse ciò che in inglese verrebbe a significare: «Figlia di pescatore, ecco una conchiglia!»... perché, dovete sapere, che prima la chiamavano «Bella signora», come è costume laggiù, e che ella aveva detto di chiamarla invece: «Figlia di pescatore». La bambina dice a un tratto: «Figlia di pescatore, ecco una conchiglia!» Emilia la comprende, e risponde, scoppiando in pianto, e si rammenta di quanto sa della lingua del paese. Quando Emilia fu di nuovo in forze – disse il pescatore Peggotty, dopo un altro breve intervallo di silenzio – si preparò a congedarsi da quella eccellente donna e a ritornare in patria. Il marito era tornato a casa; e tutti e due l’accompagnarono a bordo di un piccolo bastimento che veleggiava per Livorno, e di lì in Francia. Ella aveva un po’ di denaro, ma quelli non vollero accettar nulla in compenso di tutto ciò che avevano fatto per lei. E ne son quasi contento, nonostante la loro povertà. Ciò che essi hanno fatto è stato serbato dove né i tarli, né la polvere possono corromperlo e dove i ladri non hanno nulla da prendere. Signorino Davy, il bene da essi fatto durerà più di tutti i tesori del mondo. Emilia andò in Francia, e s’occupò in un albergo per servire le signore in viaggio. Ma ecco che un giorno arriva lì quel serpente... Che non mi passi mai da presso! Non so che male sarei capace di fargli. Non appena ella lo vede (lui non l’aveva vista), atterrita di nuovo, fugge lontano, si dirige in Inghilterra e sbarca a Dover.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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