Non so – disse il pescatore Peggotty – quando il coraggio cominciò a mancarle; ma in viaggio ella aveva deciso di presentarsi a casa; e non appena fu in Inghilterra volse i suoi passi colà. Ma fosse il timore di non esser perdonata, e d’esser da per tutto segnata a dito, o il pensiero che qualcuno di noi fosse morto in sua assenza, fosse una ragione o l’altra, il fatto sta che per strada le mancò il coraggio: «Zio, zio – ella mi dice – la paura di non esser degna di fare ciò che il mio povero cuore straziato desiderava ardentemente di fare, era per me il più grave ostacolo di tutti. Tornai indietro, proprio quando invocavo il Signore che mi facesse la grazia di poter trascinarmi, di notte, fino alla porta di casa, di baciarla, di poggiarvi la mia testa colpevole, e di esser trovata morta, la mattina». Ella venne – disse il pescatore Peggotty, abbassando la voce al tono d’un timido bisbiglio – a Londra. Lei, che non l’aveva mai veduta in vita sua, venire a Londra sola... senza un soldo... giovane... così bella. Nel momento che arrivò qui, smarrita e desolata, credette d’aver trovata un’amica: una donna dall’aspetto decoroso che le parlò di voler darle da cucire della biancheria, di voler alloggiarla per la notte, e di mettersi il giorno appresso segretamente in cerca di me e di tutta la mia famiglia. Quando la mia diletta – egli disse ad alta voce, e con un’energia di gratitudine che lo scosse dalla testa ai piedi – stava sull’orlo dell’abisso... fu salvata da Marta, che ha mantenuto la sua promessa.
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