Mia zia confermò questa speranza con un cenno della testa, dando al pescatore Peggotty una grande soddisfazione.
– Ve un’altra cosa, signorino Davy – egli disse, mettendosi una mano in petto, e traendone gravemente quell’involtino di carte che avevo già veduto, e spiegandolo sul tavolo. – Vi è questo denaro... cinquanta sterline e dieci scellini. Voglio aggiungere il denaro ch’ella ha speso per il viaggio. Le ho domandato quanto avesse speso, senza dirle perché, e ho fatto la somma. Io non sono istruito. Volete avere la gentilezza di veder se il conto torna?
Mi diede, scusandosi della sua poca abilità, un pezzo di carta, e mi tenne gli occhi addosso, mentre esaminavo la somma, che mi risultò perfettamente esatta.
– Grazie, signore – disse, riprendendosi la carta. – Questo denaro, se vi sembra opportuno, signorino Davy, lo metterò, prima che io me ne vada, in una busta diretta a lui in un’altra diretta alla madre: alla quale dirò brevemente ciò che contiene, e che io me ne sono andato e che non c’è più modo di rimandarmelo.
Gli dissi che io credevo fosse giusto far così... che n’ero perfettamente convinto, giacché così pensava lui.
– Ho detto che v’era soltanto un’altra cosa – egli continuò con un grave sorriso, quand’ebbe rifatto l’involtino, e se l’ebbe rimesso in tasca; – ma ve n’è un’altra. Non sapevo ancora stamattina, uscendo, di poter andare io stesso ad annunziare a Cam ciò che fortunatamente era accaduto. Così gli ho scritto una lettera, e l’ho impostata dicendogli tutto, e che io sarei andato giù domani a regolare quel poco che c’è da regolare, e probabilmente a dare il mio addio a Yarmouth.
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