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      Il pescatore Peggotty non me ne ha detto nulla, e io ho ritegno a parlargliene. Ma son certo che non l’ha dimenticata, perché non dimentica nulla di disenteressato e di buono.
      – Perché, sapete – disse Omer, ripigliando il filo del discorso dove l’aveva troncato – quando si farà qualche cosa per lei, intendo di parteciparvi. Contate su di me per quella somma che credete ragionevole, e fatemelo sapere. Non ho mai creduto che quella ragazza fosse cattiva, e son lieto di apprendere che non mi sono ingannato. E anche mia figlia Minnie, ne sarà lieta. Le donne a volte dicono delle cose che non pensano... sua madre era precisamente come lei... ma di cuore, sono tenere e buone. È tutto apparenza quello che Minnie dice di Marta. Perché debba creder necessaria quell’apparenza, non saprei dire. Ma non è che apparenza, Dio la benedica! Di nascosto, poi, farebbe ogni cosa per lei. Dunque, contate su me per quella somma che crederete ragionevole, ricordatevene e scrivetemi un rigo per farmi sapere dove debba mandarvela. Ahimè – disse Omer – quando si arriva a un’età in cui i due capi della vita s’incontrano; quando uno si trova, anche in buona salute, ad esser scarrozzato la seconda volta in una specie di carrettino, deve essergli dolce far del bene, se può. Ha bisogno di farne molto. E non parlo di me in particolare – disse Omer – perché, signore, il modo con cui considero le cose si è che noi precipitiamo sempre per i fianchi della collina, a qualunque età, ché il tempo non sta fermo un istante.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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