– Non tanto come vorrei. Ma avvocati, pescecani e sanguisughe, lo sapete, non sono mai sazi. Non che io e il signor Micawber non abbiamo le mani sempre piene, giacché il signor Wickfield non può più occuparsi di niente. Ma per noi è un piacere e un dovere lavorare per lui. Voi non siete abbastanza intimo col signor Wickfield, signor Traddles. Credo, anzi, che non l’abbiate visto che una volta sola.
– No, non sono intimo col signor Wickfield – rispose Traddles – altrimenti vi avrei fatto una visita prima, signor Heep.
V’era qualche cosa nel tono di questa risposta, che mosse Uriah a guardare Traddles con un’espressione sinistra e sospettosa. Ma si rasserenò quando vide il volto gioviale di Traddles, i suoi modi semplici, e i suoi capelli irti, e rispose, con una scossa di tutto il corpo, ma specialmente del collo:
– Me ne dispiace, signor Traddles. Lo avreste ammirato quanto lo ammiriamo noi. I suoi piccoli difetti certo ve lo avrebbero reso più caro. Ma se volete sentir parlare eloquentemente del mio socio, non avete che da rivolgervi a Copperfield. Tutta la famiglia del signor Wickfield è un soggetto che gli sta molto a cuore.
Fui impedito dall’oppormi a questa affermazione, quand’anche fossi stato disposto a farlo, dall’ingresso di Agnese, seguita dal signor Micawber. Mi parve ch’ella non avesse il suo solito aspetto di calma; e che fosse stanca e agitata. Ma la sua grande cordialità e la sua serena bellezza splendevano con più soave luce che mai.
Vidi Uriah osservarla mentr’ella ci salutava; dandomi l’immagine d’un brutto demone ribelle che spiasse un angelo.
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