Pagina (1116/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quando perdetti il resto, mi parve meglio di non dir nulla a nessuno di questa somma, e di tenerla come riserva in caso di bisogno. Volevo vedere come te la saresti cavata, Trot, e te la sei cavata a meraviglia, mostrando un tesoro di tenacia, di coraggio e di abnegazione. Dick ha fatto lo stesso. Non mi dite nulla, perché mi sento i nervi un po’ scossi!
      Nessuno l’avrebbe creduto, vedendola impettita sulla sedia, con le braccia incrociate. Ella, invece, aveva una meravigliosa padronanza di sé.
      – Allora io son felice di potervi dire – esclamò Traddles, raggiante di gioia – che abbiamo ricuperato tutto il vostro denaro!
      – Nessuno mi faccia le sue congratulazioni! – esclamò mia zia. – E in che modo, signore?
      – Voi credevate che la somma se la fosse appropriata il signor Wickfield? – disse Traddles.
      – Appunto – disse mia zia – e perciò stetti zitta. Agnese, non una parola!
      – E invece – disse Traddles – i vostri titoli erano stati venduti in virtù dei poteri che voi gli avevate conferito; ma è inutile che vi dica da chi erano stati venduti, e con quale firma. Dopo, quel furfante osò affermare... e provare anche con cifre... al signor Wickfield ch’egli aveva impiegato la somma per colmare altri ammanchi e nascondere altre difficoltà. Il signor Wickfield, in seguito, mostrandosi così debole da pagarvi parecchie volte gl’interessi d’un capitale che sapeva non esistere più, si fece, disgraziatamente, complice della frode.
      – E alla fine se ne assunse tutta la colpa – aggiunse mia zia; – e mi Scrisse una lettera insensata con la quale si accusava di furto e di reati inauditi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Trot Traddles Wickfield Traddles Traddles Wickfield Wickfield