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      Inoltre, mi proponevo di interessare il signor Micawber al pescatore Peggotty, confidandogli della storia di quest’ultimo quanto mi sarebbe parso utile rivelargli; e di sforzarmi di legarli in amicizia per il loro comune vantaggio. Questi progetti furono calorosamente approvati da tutti; e posso dir subito che le parti interessate, poco tempo dopo, fecero lo stesso con buona volontà e armonia.
      Vedendo Traddles dare di nuovo un’occhiata piena d’ansia a mia zia, gli ricordai che aveva alluso a un secondo e ultimo punto.
      – Tu e tua zia mi scuserete, Copperfield, se ora m’avvicino a un soggetto che credo penoso – disse Traddles esitante – ma stimo necessario rammentarvelo. Il giorno della memorabile denuncia del signor Micawber, Uriah Heep fece una minacciosa allusione al... marito di tua zia.
      Mia zia, continuando a sedere composta e impettita, fece un cenno d’assenso.
      – Forse – osservò Traddles – non fu che una semplice, vuota impertinenza?
      – No – rispose mia zia.
      – V’era allora... scusatemi... veramente un individuo simile e con tutti i suoi diritti?
      – Sì, mio buon amico – disse mia zia.
      Traddles, allungando visibilmente il viso, spiegò ch’egli non era stato in grado di approfondire quell’argomento, il quale aveva avuto lo stesso destino delle obbligazioni del signor Micawber, che non erano state comprese nelle condizioni da lui stabilite; che noi non avevamo più alcun potere su Uriah Heep: e che se questi avesse potuto arrecarci nocumento e noia, l’avrebbe senza dubbio fatto.
      Mia zia di nuovo rimase calma; e di nuovo qualche lagrima smarrita le rigò le gote.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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