Come sei abbronzato! Come son contento di vederti! Parola d’onore, non sono stato mai tanto contento, mio caro Copperfield, mai!
Io ero egualmente incapace d’esprimere la mia gioia. E non riuscivo neanche a dire una parola.
– Mio caro amico! – disse Traddles. – E diventato così celebre! L’illustre Copperfield! Buon Dio, ma quando sei venuto, donde sei venuto, che cosa hai fatto?
Non aspettando mai una risposta a ciò che diceva, Traddles, che m’aveva conficcato in una poltrona accanto al caminetto, attizzava vigorosamente il fuoco con una mano, e mi tirava la cravatta con l’altra, scambiandola senza dubbio per il soprabito. Senza deporre le molle, mi abbracciò di nuovo, e io lo riabbracciai; ed entrambi asciugandoci gli occhi, ci risedemmo scambiandoci infine strette di mano a traverso il focolare.
– Pensare – disse Traddles – che tu dovevi essere così vicino al ritorno, mio caro amico, e che non hai assistito alla cerimonia!
– Quale cerimonia, mio caro Traddles?
– Dio buono! – esclamò Traddles, spalancando gli occhi com’era suo solito. – Non hai ricevuto la mia ultima lettera?
– Certo no, se parlava d’una cerimonia.
Ebbene, mio caro Copperfield – disse Traddles rizzandosi i capelli con ambe le mani, e poi mettendomele sulle ginocchia – io sono ammogliato!
– Ammogliato! – esclamai gioiosamente.
– Che Dio mi benedica, sì – disse Traddles dal reverendo Orazio... con Sofia... laggiù nel Devonshire. Vedi, mio caro amico, ella è dietro la tenda della finestra. Guarda qui!
Con mia meraviglia, la più cara ragazza del mondo uscì, in quello stesso istante, dal suo nascondiglio, ridendo e arrossendo.
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