– A volte mi par che positivamente non ci possa credere – disse Traddles. – E poi, i nostri divertimenti! Non costano nulla, ma sono meravigliosi. Quando siamo a casa la sera, e chiudiamo la porta di fuori, e abbassiamo quelle cortine... che sono state fatte da lei... dove potremmo star meglio? Quando fa bel tempo, e usciamo per una passeggiatina la sera, le vie abbondano di piaceri per noi. Guardiamo le vetrine scintillanti delle botteghe dei gioiellieri, e io indico a Sofia quale dei serpenti dagli occhi di diamanti, attorti negli astucci di raso bianco, le regalerei, se mi fosse possibile comprarlo; e Sofia mi indica quale mi regalerebbe lei, se potesse, di quei begli orologi d’oro a cilindro e a scappamento orizzontale, e tante altre cose; e scegliamo i coltelli e le forchette, e i coltelli da pesce, i coltelli per il burro e le mollette per lo zucchero, che ci piacerebbe di comprare; e andiamo via come se avessimo veramente acquistato tutto. Poi, giriamo per le piazze e per le vie più larghe ed eleganti, e, imbattendoci in una casa che si appigiona, qualche volta saliamo su a visitarla, per vedere se andrebbe bene per me, se fossi già giudice. E facciamo la distribuzione... questa camera per noi, quelle camere per le ragazze, e così via, finché non stabiliamo che ci converrebbe o no, secondo i casi. A volte andiamo con dei biglietti a metà prezzo nella platea d’un teatro – lo stesso odore del quale, per quello che si spende, è a buon mercato, a mio parere, e ci divertiamo immensamente.
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Traddles Sofia Sofia
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