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      Non meritano adunque cosi fatti huomini, che s'affaticano per giovare, reprensione, ma lode. Ma per porre a cio fine, aspettate in breve questi due Trattati. E state sani.
     
      D I A L O G ODI M. LODOVICO
      DOLCE.
      NEL QUALE SI RAGIONAdelle qualità, diversità, e proprietà
      de i colori.
     
     
     
     
      MARIO, CORNELIO.
     
     
     
     
     
      MAR. Tra le molte, anzi infinite cose, che grandissima maraviglia mi porgono Cornelio mio; mentre io vo riguardando questa gran Machina del Mondo, ve n'è una non picciola; anzi forse non minore di qualunque altra, il vedere ogni cosa distinta col suo proprio colore: dalla cui varietà prendono gli occhi infinita contentezza e diletto. Percioche il cielo, la terra, le piante, l'herbe, i fiori, gl'animali brutti, e l'huomo, tutti sono diversi non solo di spetie e di forma; ma di colori. Della cui varietà (per tacere le altre cose) quanta dilettatione ha preso la Natura ne gli augelletti: i quali si veggono così variamente dipinti, e con tanta finezza di colori, che gli occhi nostri non si possono satiare di risguardarli. E certamente apparisce, la stessa Natura esser sopra modo vaga di questa varietà: come si dimostra nell'arco celeste, che da Latini è detto iris; il quale si puo dire esser dipinto di mille colori. Che piu? Ne' vermicelli, in una cocuccia, in legno, in un sasso non si vede egli grandissima varietà de' colori? Come nelle pietre dette Porfidi, nelle Serpentine, e in cosi fatti. Il che m'ha posto spesso in grandissimo desiderio di sapere, che cosa sia colore, quante sorti di colori si trovino, e la proprietà e significato loro: che non mi si lascia credere, che essi siano stati prodotti indarno.


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Dialogo dei colori
di Lodovico Dolce
1565 pagine 133

   





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