Pagina (18/133)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E solevano gli antichi Romani sacrificare un cane, o una cagna per placare la stella detta Canicula: a cui davano la aggiunto di rufa, e non mai di rubra, volendo dinotare il color rosso non pieno, che tende al giallo. Questo colore ne gli armenti i contadini dimandavano Robo e Gilvo, & anco Helvo. Come si vede certa sorte di vino notissimo, che è di colore tra il rufo e'l bianco: il quale, perche rappresenta quello delle ciregie, che noi Vinitiani dalla durezza diciamo durasighe, alcuni popoli d'Italia chiamano ciregiolo. I medesimi Contadini chiamavano altresi burrha una vitella, che habbia il rostro (cioè il mustaccio) rufo: e dicesi anco burro un'huomo, il quale havendo mangiato, è per il cibo e per lo haver bevuto rosso. Hanno anco hoggidì i contadini certe voci proprie loro: come dicono rossino a un cavallo, che non pienamente è rosso. Il qual colore, perche è quasi simile al colore sanguigno, hoggidì è detto saginato, quasi sanguinato: ancora che i Cavalli, che hanno un cotal nome, alle volte biancheggino.
     
      MAR. Hora ragiona del rubro, che dici essere il vermiglio.
     
      COR. La qualità di questo dimostra principalmente il sangue de gli animali: e quello, che Latinamente è detto Cocco, del quale si tinge la lana: il quale da nostri è detto grana. Onde si legge appo i Latini vesta canina, manifesta a tutti. Dimostra non di meno questo colore oltre le altre cosi il liquor della purpura: il cui colore è si fattamente grato, che ogni cosa, che abbia un poco di vermiglio, pure che quello non sia dispiacevole alla vista, spesso è detta purpurea: come sono le Viole, e le diverse sorti di fiori.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dialogo dei colori
di Lodovico Dolce
1565 pagine 133

   





Romani Canicula Robo Gilvo Helvo Vinitiani Italia Contadini Cavalli Latinamente Cocco Latini Viole