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      MAR. Chi mandasse a donare un fungo?
     
      COR. Verrebbe a dinotare, che l'huomo aspettasse affaticandosi, che a qualche tempo havrebbe la sperata mercede, con l'esempio del fungo, il quale nasce in una notte.
     
      MAR. Mandare un fuso?
     
      COR. Dall'effetto del fuso, che si torce, e tira su e giu si potrebbe dinotar confusione: e cosi dal futuro. Ma dire, togliendo le lettere, fui, son, e sarò sempre fedele in amare.
     
      MAR. Chi mandasse un Gambaro?
     
      COR. Si vede, che i Gambari, come anco i Granchi, al contrario caminano. Onde si potrebbono per questi significare andamenti & effetti molto contrari all'aspettatione, & alla speranza.
     
      MAR. Garofoli?
     
      COR. Io direi, che significassero amor nuovo: il quale caccia il primo.
     
      MAR. E che significano i Gesmini?
     
      COR. Questi, il Rosmerino, e tutti i fiori senza mai far frutti: come rose, e Gigli: significano amore gettato via; dal quale mai non si possono aspettar frutti, ma vane dimostrationi.
     
      MAR. E chi mandasse una ghirlanda?
     
      COR. Senza haver risguardo a quello, di che fosse intessuta, significherà, che volgendo bene, e raggirando alcuna cosa, buon fine non habbia a seguire.
     
      MAR. Il giallo similmente, che significa?
     
      COR. Chi guarda alla parola, ella a un certo modo dinota, gia l'ho. Che verrebbe a dinotare speranza e certezza di conseguire alcuna cosa. Come in contrario si potrebbe anco pigliare per disperatione; perche tal colore suole essere nelle frondi, quando seccano. E per aventura per tal cagione è commesso qui in Vinegia a Giudei, che portino la beretta gialla.


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Dialogo dei colori
di Lodovico Dolce
1565 pagine 133

   





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