Sig. Gabriello Giolito, essendo ella una fenice, che arde nelle fiamme, risguardando incontra il Sole, con questo motto: SEMPER EADEM. E volgarmente della mia morte eterna vita i vivo, si che riferisce a quello: vivo morte refecta mea, cioè, vivo rinata della morte mia. Onde non si poteva trovar piu bella insegna, ne piu propria alle cose delle lettere, perche gl'impressori con l'imprimer de' libri tengono vivi i nomi de gli Scrittori, e gli rendono immortali.
MAR. Cosi è: ma chi mandasse a donare un Cameleonte?
COR. Dimostrarebbe l'adulatione: percioche il Cameleonte piglia quel colore, a cui si accosta: ne è morbo maggiore di quello, ch'è l'adulatore. E questi cosi fatti huomini non si dimostrano, se non nelle prosperità: percioche, quando il lieto stato si cangia in tristo, come dice l'Ariosto:
Volge la turba adulatrice il piede:
E quel, che di cuor ama, riman forte,
Amando il suo Signor dopo la morte.
MAR. Chi mandasse il Gorgone di Medusa?
COR. Dinoterebbe, che colui, a cui si mandasse, dovesse stare armato contra le lascivie del mondo, che fanno gli huomini divenir sassi: cioè gli priva de i sensi humani; e gl'indurisce alle operationi virtuose in guisa, che niuna ne possono fare. Onde Dante:
Che, se'l Gorgon si scopre, e tu'l vedessi,
Mestier non fora di tornar piu suso.
E il Petrarca:
Se ciò non fosse; andrei non altramenteA veder lei, che'l capo di Medusa;
Che facea marmo diventar la gente.
Onde dicono i Poeti, che Perseo andò ad assalirla con lo scudo cristallino havuto da Minerva; il quale scudo si puo interpretar la prudenza, che si acquista con mezo del sapere.
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