Anima fia a ciò di me piu degna:
Con lei ti lascierò nel mio partire.
Che quell'Imperador, che la sù regna,
Perch'i fui ribellante a la sua legge,
Non vuol, ch'in sua città per me si vegna.
Verrebbe adunque a dinotare, che colui leggendo Dante, potrebbe ottimamente apparare quello, che sia da fuggire, e quello, che da seguitare. Verrebbe anco a inferire, che colui, a cui mandasse il dono, fosse huomo di bello intelletto, e dotto; poi che lo esortava a darsi alla lettura di Dante: il quale nel Purgatorio, se io ben mi ricordo dà combiato a gl'intelletti mediocri, e di poche lettere, cosi dicendo.
O voi, che sete in piccioletta barca,
Desiderosi d'ascoltar seguitiDietro il mio legno, che cantando varca
Tornate a riveder i vostri liti,
Non vi mettete in pelago, che forsePerdendo me, rimarreste smarriti.
L'acqua, ch'io prendo, giamai non si corse.
Minerva spira, e conducemi Apollo,
Le none Muse mi dimostran l'orse.
Voi altri pochi che drizzaste il colloAppresso il pan de gli Angeli, del quale
Vivesi qui, ma non si vien satollo:
Metter potet eben per l'ampio saleVostro navigio, seguendo'l mio solco,
Che lassa l'acqua, che ritorna eguale:
Que' gloriosi, che passaro a Colco,
Non s'ammiraron, come voi farete,
Quando Giason vider fatto bifolco.
Concludo adunque, che tal libro tale effetto significherebbe.
MAR. Chi mandasse a donare un Virgilio?
COR. Virgilio scrisse Egloghe, di Agricoltura, e di arme. Ciascuna delle quali opere è perfettissima. Dinoterebbe adunque, che colui, a cui tale opera mandasse, fosse persona in tutti i bisogni della vita eccellentissimo.
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