Il resto è facile.
MAR. M'hai in questa spositione sodisfatto assai. Il Bembo nella canzone fatta nella morte al fratello discrive lo stato e la conditione del ben celeste gravemente e da Poeta e Filosofo Christiano, in questi versi,
Ivi non corre il dì verso la sera,
Ne le notti sen van contra'l mattino:
Ivi'l caso non puo molto ne poco:
Di tema gelo mai, di desir focoGli animi non raffredda e non riscalda,
Ne tormenta dolor, ne versa inganno:
Ciascuno in quello scannoVive, e pasce di gioia pura e salda,
Che preparato gli ha la sua virtute.
E va seguitando. Ma per tornare al nostro proposito, chi mandasse a donare un Tito Livio?
COR. Tito Livio fu eccellentissimo historico; e scrisse i fatti de' Romani dal principio, che fu Roma edificata, insino a suoi tempi, che fu nella età di Augusto, tanto felicemente, che tenne il principato di Maestà e di eloquenza fra gl'historici Latini, ancora che di eleganza e di leggiadrezza di stilo gli si anteponga Sallustio: e Cesare di purità di lingua.
MAR. Certo oltre, che egli discrive mirabilmente le cose, nelle concioni è divino. Onde meritamente disse il Petrarca Il gran Tito Livio Padoano, mostrando però, ch'egli portasse invidia a Sallustio.
COR. Verrebbe adunque a significar, che colui, a cui si mandasse, se fosse la sua profission di arme, dovesse legger cosi fatta opera; ove le guerre, che hebbero Romani con diversi popoli pienamente sono discritte. E volesse DIO, che noi questo autore havessimo intero; come l'habbiamo imperfetto, e manchevole.
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