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      Rivolge a se contra il taglio la rota,
      Tuttavia, perche men vergogna porteDi quel, ch'io dico, e perche un'altra volta
      Udendo le Sirene, sij piu forte.
      Con quel, che segue: ne i quai versi si vede tutto puro, tutto gentile.
     
      MAR. Questi concetti non hanno molto del Poetico: come si vede, che sono quelli del Petrarca. Ma tornando al mio intento, chi mandasse a donare una spica di formento?
     
      COR. Il formento è il sostegno del vivere: & è gran cosa a vedere, che nascoso nella terra, e mortificatovi, a un certo modo produca cento per uno. Onde potrebbe inferire, che quel tale, a cui tal cosa mandasse, fosse utile e profittevole al mondo.
     
      MAR. Chi mandasse Avena, Loglio, e simili?
     
      COR. Che senza dubbio fosse malvagio huomo.
     
      MAR. E chi mandasse una testa di Laoconte?
     
      COR. Tu non serbi ordine alcuno in queste tue domande: Che ha a far testa di Laoconte con frumento: ne con avena, o Loglio?
     
      MAR. E ordine in ciò è a non serbare ordine.
     
      COR. Laoconte fu quel Sacerdote, che diede della lancia nel fianco del cavallo di legno; nel quale erano nascosi i Greci, che presero Troia. E, perche egli ne fu punito, direi, che significasse la temerità.
     
      MAR. E in che havevano errato i figliuoli, che furono ancora essi da i serpi morsi & uccisi?
     
      COR. Questa è fintione Poetica per recare maggiore pietà a chi regge. Senza che spesse volte la malvagità del padre è nocevole a' figliuoli.
     
      MAR. Chi mandasse una testa di Cesare?
     
      COR. Se colui, a cui si mandasse, fosse armigero, significherebbe, che lo ammonisse a imitare i fatti di Cesare.


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Dialogo dei colori
di Lodovico Dolce
1565 pagine 133

   





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